Commissione Europea a Borgo a Mozzano

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15 Ottobre, 2025

La delegazione di Commissione e Ministero al Gal Montagnappennino: “Qui buone pratiche”

Toccare con mano la ricaduta concreta dei finanziamenti europei gestiti dai GAL toscani, questo in buona sostanza l’obiettivo della visita della delegazione formata da componenti della Direzione generale agricoltura della Commissione europea, del Ministero dell’Economia e Finanza e della Regione Toscana a Borgo a Mozzano. Il GAL Montagnappennino è stato scelto come esempio dell’operato dei GAL toscani per illustrare i progetti realizzati nella scorsa programmazione  e per lanciare la nuova in partenza in queste settimane. “Ci fa piacere mostrare i risultati dei progetti di comunità e dei progetti integrati – ha spiegato la presidente del GAL Montagnappennino, Marina Laurisiamo il GAL che ne ha fatti di più, non si tratta solo di opere realizzate ma di comunità rigenerate. Sono orgogliosa della nostra struttura che ha saputo cogliere le nuove sfide”. Dopo una presentazione delle attività del GAL, la delegazione ha visitato Borgo a Mozzano accompagnata dal sindaco Patrizio Andreuccetti: “È importante condividere l’esperienza che stiamo portando avanti con il GAL – ha commentato – serve anche una visione europea per lenire le diseguaglianze e rilanciare i territori che non si possono rassegnare al declino, serve azione comune, visione e mezzi adeguati”. Il sindaco ha poi portato ad esempio l’albergo diffuso realizzato proprio grazie ai fondi e al coordinamento del GAL: “Non si tratta solo del recupero di luoghi e spazi ma anche offrire una possibilità a chi vuole restare, si genera un effetto domino virtuoso, in questo modo l’Europa è percepita vicina dai cittadini”. Esemplare anche la storia illustrata da Lucia Tei, volontaria nel romitorio di San Bartolomeo: “Abbiamo realizzato una stanza per fornire assistenza ai pellegrini e rifatto l’impianto elettrico del romitorio, sembrano azioni piccole ma in una comunità di 140 abitanti come Cune vuol dire molto, ci siamo sentiti aiutati e assistiti in ogni momento”. La delegazione era composta da Sabina Borgogni (Autorità di Gestione FEASR Regione Toscana), Alessandro Mazzamati (Mef), Nicola Pardini (coop. La luce San romano), Filip Busz (Capo Unità Italia Piani Strategici della PAC Italia Grecia Cipro e Malta, Antonella Frongia (desk office Regione Toscana), Francesco Rea (Masaf), Riccardo Rossi Paccani (Masaf), Carla Lazzarotto, Cristina Mordini e Gianluca Barbieri (Dirigente uff. Territoriale Lucca e Massa). “L’opinione non può che essere positiva – ha commentato alla fine Alessandro Mazzamatil’utilizzo delle risorse portate sul territorio, sviluppate sul territorio sta portando frutti. Ci vuole tempo, ci vuole costanza, ma chi viene da queste parti vede già la presenza delle istituzioni che stanno lavorando lo sviluppo del territorio”.

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Che cos’è il programma Leader

LEADER è una metodologia di sviluppo locale utilizzata da vent’anni per coinvolgere gli attori locali nell’elaborazione e nell’attuazione di strategie, nei processi decisionali e nell’attribuzione delle risorse per lo sviluppo delle rispettive zone rurali.

LEADER è attuato in Europa da circa 2 800 gruppi di azione locale (GAL). Questi gruppi coprono complessivamente il 61% della popolazione rurale dell’UE e riuniscono i gruppi di interesse del settore pubblico, privato e della società civile in un dato territorio (situazione alla fine del 2018 – UE-28).

Nel contesto dello sviluppo rurale, LEADER è attuato nell’ambito dei Programmi di sviluppo rurale (PSR) nazionali e regionali di ciascuno Stato membro dell’UE, cofinanziati dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale  (FEASR).  Nel periodo di programmazione 2014-2020, il metodo LEADER è stato esteso ad altri tre fondi europei, assumendo la denominazione più generale di “Sviluppo locale di tipo partecipativo” (CLLD):

L’approccio LEADER è strettamente legato al rafforzamento dei soggetti locali attraverso l’elaborazione di strategie di sviluppo e l’allocazione delle risorse a livello locale. Il principale strumento per implementare l’approccio LEADER allo sviluppo territoriale e per coinvolgere i rappresentanti locali nei processi decisionali è il Gruppo di azione locale (GAL).

Il termine “LEADER” deriva in origine dall’acronimo francese di “Liaison Entre Actions de Développement de l’Économie Rurale” che tradotto letteralmente significa “Collegamento tra azioni di sviluppo dell’economia locale”.