PSR 2014-2020 della Regione Toscana: gli Strumenti finanziari

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La Regione Toscana, nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale (PSR FEASR) 2014/2020, offre uno strumento finanziario sotto forma di garanzia gratuita a imprenditori agricoli professionali e a piccole e medie imprese operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

Al fine di promuovere questa opportunità la Regione Toscana ha attivato una campagna di comunicazione dal titolo “Chi semina progetti raccoglie finanziamenti”, con lo scopo di divulgare le principali novità di questo strumento e di incentivarne l’utilizzo.

Si tratta infatti di una tipologia di aiuto diversa rispetto al tradizionale contributo a fondo perduto, ovvero, il sostegno avviene sottoforma di garanzia gratuita su prestiti per nuovi investimenti, finalizzati a migliorare la redditività e competitività delle imprese agricole e a sostenere interventi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. I beneficiari possono essere infatti imprenditori agricoli professionali e piccole e medie imprese operanti nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. E’ possibile ottenere prestiti garantiti anche per l’intero valore del progetto, entro un massimale di 600 mila euro. Il massimale non molto alto, testimonia il fatto che la volontà è quella di favorire l’accesso al credito alle piccole imprese, che hanno più difficoltà a reperire risorse presso il sistema bancario.

La garanzia gratuita copre il 50% del finanziamento complessivo e offre un vantaggio in termini di minori tassi di interesse e/o minori garanzie collaterali richieste. La possibilità di accedere è già attiva e lo sarà fino ad esaurimento delle risorse disponibili. Le risorse stanziate dalla Regione sono circa 10 milioni di euro ed i prestiti complessivamente erogabili saranno pari, grazie all’effetto leva, a circa 60 milioni.

I prestiti bancari sono garantiti al 50% dal Fondo europeo per gli investimenti (Fei) tramite un Fondo di garanzia multiregionale.  Si tratta di uno strumento comune a più regioni, infatti, oltre alla Regione Toscana sono coinvolte Piemonte, Veneto, Emilia – Romagna, Umbria, Campania, Calabria e Puglia.

Questo strumento finanziario è unico nel suo genere in Europa e rappresenta una delle prime e poche esperienze di strumenti finanziari nell’ambito del FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale).

Il coinvolgimento di più Regioni ha permesso a ciascuna Regione di poter partecipare con un impegno finanziario di dimensioni ridotte ed intercettare risorse anche da parte del gruppo Bei (Banca europea per gli investimenti).

Gli investimenti ammissibili

Gli investimenti ammissibili nell’ambito dell’operazione 4.1.6 del PSR Toscana “Miglioramento della redditività e della competitività delle aziende agricole – strumenti finanziari” sono:

  1. a) acquisto di macchinari ed attrezzature;
  2. b) costruzione, acquisizione, ristrutturazione o miglioramento di fabbricati utilizzati per la lavorazione, trasformazione, immagazzinamento e commercializzazione dei prodotti agricoli;
  3. c) miglioramenti nei fabbricati utilizzati per la lavorazione, trasformazione, immagazzinamento e commercializzazione dei prodotti agricoli con utilizzo di materiali che ne migliorino l’efficienza energetica;
  4. d) miglioramento fondiario (es. sistemazioni fondiarie e/o idraulico/agrarie; impianti colture arboree da frutto);
  5. e) realizzazione e/o rinnovamento di strutture per lo stoccaggio e/o il trattamento dei reflui provenienti dall’attività agricola aziendale, comprese le strutture realizzate con tecnologie volte alla riduzione delle emissioni di CO2 e altri gas a effetto serra;
  6. f) impianti per il trattamento delle acque di scarico aziendali;
  7. g) acquisizione di hardware e software finalizzati all’adozione di tecnologie di informazione e comunicazione;
  8. h) macchinari e attrezzature finalizzate alla riduzione dell’impatto ambientale dell’agricoltura mediante la conservazione del suolo (agricoltura conservativa e agricoltura di precisione);
  9. i) adozione di sistemi di difesa attiva volti a proteggere le coltivazioni dagli effetti negativi degli eventi meteorici estremi e dai danni derivanti dagli animali selvatici e dai predatori.

Gli investimenti ammissibili nell’ambito dell’operazione 4.2.2 “Investimenti nella trasformazione, commercializzazione e/o nello sviluppo dei prodotti agricoli – strumenti finanziari” sono relativi alla trasformazione, commercializzazione e/o sviluppo dei prodotti agricoli:

  1. a) acquisto di nuovi macchinari e/o attrezzature;
  2. b) costruzione/acquisizione, ristrutturazione/ miglioramento di beni immobili per la lavorazione, trasformazione, immagazzinamento e commercializzazione dei prodotti agricoli;
  3. c) acquisizione di hardware e software finalizzati all’adozione di tecnologie di informazione e comunicazione.

Come fare domanda e quali sono le procedure

L’iter per accedere alle risorse è differente rispetto ai contributi a fondo perduto. Infatti, non è prevista una domanda sul sistema informativo dell’organismo pagatore regionale (ARTEA), ma basta recarsi presso le banche selezionate e ognuna seguirà le proprie procedure di mercato, con limitate richieste aggiuntive di informazioni e documentazione. La selezione delle domande non prevede criteri di selezione.

Le banche selezionate sono:

  1. Banca Cambiano 1884 s.p.a.
  2. Monte dei Paschi di Siena
  3. Iccrea Bancaimpresa s.p.a.
  4. Creval (Credito Valtellinese)
  5. Credem (Credito Emiliano)

Gli istituti bancari sono incaricati della verifica dei criteri di ammissibilità dei beneficiari, delle operazioni e delle spese, insieme ad una valutazione della bancabilità e qualità dei progetti presentati. Non viene fatta alcuna istruttoria di ammissibilità da parte della Regione, pertanto l’erogazione del finanziamento avviene in tempi più rapidi.

Quali i vantaggi per i beneficiari finali della garanzia

Questa tipologia d’aiuto punta ad ottenere due tipi di vantaggi. Uno specifico, per le imprese e gli agricoltori: tassi di interesse più bassi, riduzione delle garanzie collaterali da offrire alle banche, più facile accesso al credito in generale, con procedure ben più snelle di quelle solitamente previste per i contributi a fondo perduto. Uno generale, per la Regione e per il settore: con poche risorse si riesce a “fare leva” spingendo risorse istituzionali (FEI, BEI, Cassa depositi e prestiti) e private verso l’Agricoltura.

Ma il vantaggio di lungo termine più importante è di natura culturale: si spingono gli agricoltori a confrontarsi con il mercato, per progetti sostenibili assistiti da prestiti che possono essere pari al 100% dell’investimento e fondi a disposizione sin da subito. Insomma quei progetti che magari l’agricoltore o l’impresa farebbero comunque, ma con più fatica. Cosa che non accade con molti bandi che prevedono il tradizionale contributo a fondo perduto con iter molto più lunghi.

 

Maggiori informazioni su regione.toscana.it/prestitiagricoltura